Fingendo la poesia

Una carezza si corica
sulle creste agitate dell’oceano:
stelline d’oro si accendono
e pare il chiasso di una galassia magica.

Franta e rifratta si aduna in una corsia
la luce che il sole disegna andando via.

Stanno due palme dove termina
quella striscia di perline che galleggiano:
fronde fuori fuoco gialleggiano
come fuse nell’oro che le illumina.

Anche un gabbiano che passa per quella via
per un istante si indora con la sua scia.

Ti prego, taci. Volgi gli occhi fin là
e resta con me a guardare.
Preferisco così
e non mi chiedere
a cosa penso: è inutile.
Preferisco così, ti prego, non insistere.

Una carezza si corica
sul mio viso che interpone il suo velo,
sperdo lo sguardo in fondo al cielo
e ti resta una faccia fotogenica.

Se solo fosse stato ieri, sai
nel metallo prezioso eri un’effige
ma oggi – la mia maschera non dice –
lì ti fondi e per me non tornerai.

Guardo nel sole che fugge e mi porta via,
guardo nel sole fingendo la poesia.

Ti prego, taci. Volgi gli occhi fin là
e resta con me a guardare.
Preferisco così
e non mi chiedere
a cosa penso: è inutile.
Preferisco così, ti prego, non insistere.

La lira di Narciso

Un anno di
narcisi e solitudine
specchiandomi
nella mia finitudine,

sporgendomi
su quella viva fissità
che ad ogni respiro moriva un po’
in concentriche

delucidazioni
e fuggevoli illuminazioni.

E in essa tu,
ninfea di bianco fascino,
che aprendoti
sul lago delle vanità

ti apristi a me, perduto in
una sola immagine
vibrante ad ogni sospiro.
E bella e fragile.

Ci guardammo e ci ascoltammo:
silenzi e parole a corredo fecondo del testo della seduzione
e il suono segreto delle brame a musicare la scena.
Poi finalmente un dì ti presi fra le mani
e le tue foglie si adagiarono sui miei palmi
ma il soffio della vita e il suo schiaffo ti fecero presto volare via

Ed ora, qui,
nessun profumo sa di te.
Non ci sei più.
Nell’acqua ciò che è intorno a me
si specchia con me
riflesso in un’immagine
che si anima di quello che anima me.

Resterò qui
un anno, un altro… e quanti più…
specchiandomi
ovunque dove eri tu.
E intorno a me
narcisi e quietudine
e tutto ciò che si anima di quello che anima me.

Nuotando nell’aria

Pelle: è la tua proprio quella che mi manca
in certi momenti e in questo momento
è la tua pelle ciò che sento nuotando nell’aria.
Odori dell’amore nella mente dolente, tremante, ardente:
il cuore domanda cos’è che manca
perchè si sente male, molto male, amando, amando, amandoti ancora.

Nel letto, aspetto ogni giorno un pezzo di te
un grammo di gioia del tuo sorriso e non mi basta
nuotare nell’aria per immaginarti: se tu sapessi che pena.
Intanto l’aria intorno è più nebbia che altro
l’aria è più nebbia che altro

E’ certo un brivido averti qui con me
in volo libero sugli anni andati ormai
e non è facile, dovresti credermi,
sentirti qui con me perchè tu non ci sei.
Mi piacerebbe sai, sentirti piangere,
anche una lacrima, per pochi attimi.
Mi piacerebbe sai, sentirti piangere

Anche una lacrima, per pochi attimi.