Amaranta

Pochi

Biondi, lucidi seni di Amaranta,
limati da una lingua di levriero.
Portico di limoni, dal sentiero
disviati che alla tua gola monta.

Rosso, un ponte di riccioli sormonta
il volto e incendia i tuoi ondulati avorii.
Morde e ferisce dei denti il biancore,
curvo, per aria, ti innalza nel vento.

Solitudine dorme in ombratura,
calza il suo piede di zeffiro e scende
dall’alto olmo al mar della pianura.

E il corpo in ombra, oscuro, le si accende,
e gladiatrice, come brace impura,
tra Amaranta e il suo amante si distende.

di Rafael Alberti

Han sradicato un albero

Luna a Magome

Han sradicato un albero.
Ancora stamani il vento, il sole, gli uccelli
l’accarezzavano benignamente.
Era felice e giovane, candido e eretto
con una chiara vocazione di cielo
e un alto futuro di stelle.
Stasera giace come un bimbo
esiliato dalla sua culla, spezzate
le tenere gambe, affondato
il capo, sparso per terra e triste,
disfatto in foglie
e in pianto ancora verde, in pianto.
Questa notte uscirò –quando nessuno
potrà vedere, quando sarò solo-
a chiudergli gli occhi e a cantargli
quella canzone che stamani il vento
passando sussurrava.

di Rafael Alberti