A tutte le donne

A tutte le donne
Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l’emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d’amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d’amore.

Occorre un amore grande

Occorre un amore grande
per viverti accanto, amor mio,
e cavalcare un destino
che e’ come un puledro avverso,
come una macchina astrusa.
E tu vorresti scendere,
guardare pascoli azzurri
e invece il destino bizzarro
sbatacchia le povere ali
e immiserisce l’amore.
Così quando è sera,
io mi adagio al tuo fianco
come vergine stanca,
né so cosa tu mi puoi dare,
né sai cos’io voglia dire.

Le madri non cercano il paradiso

Le madri non cercano il paradiso,
il paradiso io l’ho conosciuto
il giorno che ti ho concepito.
Perché vuoi morire?
Non ti ricordi la tua tenera infanzia
e quanto hai giocato con me?
Perché vuoi inebriarti della tua anima?
Tu stai uccidendo tua madre
eppure non riesco a dimenticare
i gemiti del parto.
Anch’io quel giorno sono morta
quando ti ho dato alla luce,
tu sei peggio
di qualsiasi amante figlio mio
tu mi abbandoni.

Addio, profondo vecchio

Addio, profondo vecchio,
fatta di vertici che tutti hanno veduto.
Erano spine che entravano nell’anima
e diventavano fiori.
Abbiamo perso il cuore di Dio, il suo linguaggio:
eppure la sera
quando io dormo sola
allungo la mano verso di te.
E sei ancora lì che palpiti,
e non vuoi e non puoi morire.

La cosa più superba è la notte

La cosa più superba è la notte
quando cadono gli ultimi spaventi
e l’anima si getta all’avventura.
lui tace nel tuo grembo
come riassorbito dal sangue
che finalmente si colora di dio
e tu preghi che taccia per sempre
per non sentirlo come rigoglio fisso
fin dentro le pareti

Ti aspetto e ogni giorno

Ti aspetto e ogni giorno
mi spengo poco per volta
e ho dimenticato il tuo volto.
mi chiedono se la mia disperazione
sia pari alla tua assenza
no è qualcosa di più
è un gesto di morte fissa
che non ti so regalare

Io come voi

Io come voi
sono stata sorpresa
mentre rubavo la vita,
buttata fuori
dal mio desiderio d’amore.
Io come voi
non sono stata ascoltata
e ho visto le sbarre del silenzio
crescermi intorno e strapparmi i capelli.
Io come voi
ho pianto, ho riso e ho sperato.
Io come voi
mi sono sentita togliere
i vestiti di dosso
e quando mi hanno dato in mano
la mia vergogna
ho mangiato vergogna ogni giorno.
Io come voi
ho soccorso il nemico,
ho avuto fede
nei miei poveri panni
e ho domandato
che cosa sia il Signore,
poi dall’idea della sua esistenza
ho tratto forza
per sentire il martirio
volarmi intorno come colomba viva.
Io come voi
ho consumato l’amore da sola
lontana persino dal Cristo risorto.
Ma io come voi
sono tornata alla scienza
del dolore dell’uomo,
che è la scienza mia.

Ci sono notti che non accadono mai

Ci sono notti
che non accadono mai
e tu le cerchi
muovendo le labbra.
Poi t’immagini seduto
al posto degli dèi.
E non sai dire
dove stia il sacrilegio:
se nel ripudio
dell’età adulta
che nulla perdona
o nella brama
d’essere immortale
per vivere infinite
attese di notti
che non accadono mai.

L’amore della povera gente

La verità è sempre quella, la cattiveria degli uomini che ti abbassa e ti costruisce un santuario di odio dietro la porta socchiusa. Ma l’amore della povera gente brilla più di una qualsiasi filosofia. Un povero ti dà tutto e non ti rinfaccia mai la tua vigliaccheria.

da Terra d’amore