Se ho perso la vita, il tempo, tutto
Quello che ho buttato, come un anello nell’acqua.
Se ho perso la voce nelle erbacce
Mi resta la parola.
Se ho sofferto la sete, la fame, tutto
Quello che era mio e risultò essere niente.
Se ho segato le ombre nel silenzio
Mi resta la parola.
Se ho aperto le labbra per vedere il volto
Puro e terribile della mia patria.
Se ho aperto le labbra fino a strapparmele,
Mi resta la parola.
Tag: Blas de Otero
Perché vivere si è messo al rosso vivo
Perché vivere si è messo al rosso vivo
(Sempre il sangue, oh Dio, è stato rosso)
dico vivere, vivere come se nulla
dovesse rimanere di ciò che scrivo.
Perché scrivere è un vento fuggitivo
E pubblicare, colonna circondata.
Dico vivere, vivere d’impulso, adirata-
mente, citare dal puntello.
Torno alla vita, con la mia morte sulle spalle,
Rifiutando ciò che ho scritto prima: rifiuti
Dell’uomo che sono stato quando tacevo.
Adesso torno al mio essere, torno alla mia opera
Più immortale: quella festa indomita
Del vivere ed il morire. Il resto è di troppo.
Perché voglio il tuo corpo ciecamente
Perché voglio il tuo corpo ciecamente.
perché desidero la tua bellezza piena.
perché cerco quell’orrore, quella catena
Mortale, che trascina inconsolabilmente.
Inconsolabilmente. Dente a dente,
Vado bevendo il tuo amore, la tua notte piena.
Dente a dente, Signore, e vena a vena
Stai sorbendo la mia morte. Lentamente.
Perché voglio il tuo corpo e lo cerco
Attraverso il tuo sangue e il nulla.
Perché cerco la tua notte tutta intera.
Perché voglio morire, vivere con te
Quest’orribile tristezza innamorata
Che abbraccerai, oh Dio, quando io morirò.