Mi fissi imperterrita mentre tua voce
permea la mia attenzione, colpita
da una discrepanza che credea sfuggita
a te che ripeti tua richiesta feroce.
Proferisci poi piano sottovoce
incurante e senza colpo ferire
risposta al mio ingenuo disquisire
sul tuo inganno che mi parve atroce.
Impavida, tu che di Cerere fai mercimonio
con l’aria angelica la tenzone vuoi finire
come Lucifero ti mostri sguaiato demonio.
(Titolo: Fornaia imbrogliona)