Rotto l’incanto distrutto l’entusiasmo,
ancora stordita valuto i danni.
Hai soffiato su di noi come su una candela,
avevo appena iniziato ad abituarmi
a sentirmi importante,
un “uno” di “due”,
parte di qualcosa
che sapeva di reciproco,
e ora come sempre ristagno
nel silenzio del dopo
abbandonandomi di nuovo al fare a meno.
Sento il mio dentro respirare in silenzio
vuoto e sordo come questa stanza
umida e ferma
di una casa al mare
fuori stagione.
Delusione mi cola dagli occhi,
il rumore del mare mosso
smuove un po’ questo torpore
in cui mi sono rinchiusa
per meglio pensarti
e struggermi ancora,
dopo una notte a rincorrere
quei quattro ricordi che abbiamo…
ora sento una molle stanchezza
fisica e interiore
che è la stessa di sempre,
ogni volta che cado,
e sarà patetico ormai chiedere aiuto
ancora e di nuovo
per il solito epilogo