Mentre dormi

Mentre dormi ti proteggo
e ti sfioro con le dita
ti respiro e ti trattengo
per averti per sempre

Oltre il tempo di questo momento
arrivo in fondo ai tuoi occhi
quando mi abbracci e sorridi
se mi stringi forte fino a ricambiarmi l’anima

Questa notte senza luna adesso
vola.. tra coriandoli di cielo
e manciate di spuma di mare
Adesso vola

Le piume di stelle
sopra il monte più alto del mondo
a guardare i tuoi sogni
arrivare leggeri

Tu che sei nei miei giorni
certezza, emozione
Nell’incanto di tutti i silenzi
che gridano vita

sei il canto che libera gioia
sei il rifugio, la passione

Con speranza e devozione
io ti vado a celebrare
come un prete sull’altare
io ti voglio celebrare
come un prete sull’altare

Questa notte ancora vola
tra coriandoli di cielo
e manciate di spuma di mare
Adesso vola

Le piume di stelle
sopra il monte più alto del mondo
a guardare i tuoi sogni
arrivare leggeri

Sta arrivando il mattino
stammi ancora vicino
sta piovendo…

Non era previsto

Ognuno fa quello che gli pare
e mangia i frutti dell’esperienza
veste l’opera della sua manualità
imparando le cose soltanto quando bisogna
sommando il succo degli episodi
l’emotività naturale irrisolta
Per quella viscerale colpa
che sta nella pigrizia dei modi
noi tutti abbiamo di che bere
attingendo come un gregge
assetati di un unico bicchiere
le solite gocce

Esiste un’insana paura
di cercare altrove il bisogno
ed appellarsi al sogno
per una gioia che dura

Come se uno sbaglio fosse dolore
e rischiare soltanto l’errore si prendesse tutta la posta
lasciandoci niente in tasca
tutto quell’amore disperso
non era previsto

Esiste un’insana paura
di cercare altrove il bisogno
ed appellarsi al sogno
per una gioia che dura

Il debole fra i due

Seduce te assorbendo in stile molle
e fermento
un lento progredire
dirottato verso l’abnorme
verso quel che è male smisurato
che per il peso barcolli
ingrassi il respiro su me
che ti ambivo la bocca
Sciocca deviazione la tua
come una svolta secca sbalordisci
e sorprendi tutti i capricci a
diventare necessità

Chissà per quale patologia
ti ho sentita e vista
via via peggiorare nel modo
nel tempo

Seduce il fenomeno memoria
l’accadimento asciutto è principe
di una storia d’amore che quasi
muore ed esce senza avviso sulla porta

non te ne sei accorta
ma eri più bella e più gentile
prima di finire in pasto all’indolenza
prima dell’abuso a gomiti larghi
sul tuo corpo che mi era perfetto
tu che ora tratti l’aspetto
Come un traditore

Amore non perdere mai ti prego
l’unico rimasto
fra i nostri fili di appartenenza
resto lo con la mia presenza

E resti tu innamorata nell’occhio
che stringi a fessura
perché veda l’ombra di me
innamorato ancora
e incolpa il debole fra i due
scegli dove meglio affonda
la lama del tuo coltello
ingorda nella fame del ficcare

E resti tu innamorata nell’occhio
che stringi a fessura
perché veda l’ombra di me
innamorato ancora

Il solito sesso

Ciao, sono quello che hai incontrato alla festa,
ti ho chiamata solo per sentirti e basta…
si, lo so, è passata appena un’ora, ma ascolta:
c’è che la tua voce, chissà come, mi manca.
Se in quello che hai detto ci credevi davvero,
vorrei tanto che lo ripetessi di nuovo…
dicono che gli occhi fanno un uomo sincero,
allora stai zitta, non parlarmi nemmeno.
Posso rivederti già stasera?
Ma tu non pensare male adesso:
ancora il solito sesso!
Perché, sai, non capita poi tanto spesso
che il cuore mi rimbalzi così forte addosso,
ed ho l’età che tutto sembra meno importante,
ma tu mi piaci troppo e il resto conta niente.
Dillo al tuo compagno che ci ha visti stanotte:
se vuole può venire qui a riempirmi di botte!
Però sono sicuro che saranno carezze,
se per avere te un pochino almeno servisse.
Posso rivederti già stasera?
Ma tu non pensare male adesso:
ancora il solito sesso!
Chiuderò la curva dell’arcobaleno
per immaginarlo come la tua corona,
e con la riga dell’orizzonte in cielo
ci farò un bracciale di regina…
ma se solo potessi un giorno
vendere il mondo intero
in cambio del tuo amore vero!
Sai, qualcosa tipo “cielo in una stanza”
è quello che ho provato prima in tua
presenza…
dicono che gli angeli amano in silenzio,
ed io nel tuo mi sono disperatamente perso.
Sento che respiri forte in questa cornetta…
maledetta, mi separa dalla tua bocca!
Posso rivederti già stasera?
Ma tu non pensare male adesso:
ancora il solito sesso!
Correrò veloce contro le valanghe
per poi regalarti la fiamma del vulcano,
respirerò dove l’abisso discende
e avrai tutte le piogge nella tua mano…
ma se solo potessi un giorno
vendere il mondo intero
in cambio del tuo amore vero!
Posso rivederti questa sera?
Ma tu non pensare male adesso:
ancora il solito sesso!
Ora ti saluto, è tardi, vado a letto…
Quello che dovevo dirti, io te l’ho detto

L’amore pensato

Un giorno apriremo una porta d’entrata
tu bianca e fatata sarai la mia luce
io nuovo marito o compagno d’altare
quel giorno speciale Daniela velluto di cuore e di mani
finiti gli esami fu preda del luglio
e quando in settembre partimmo da Roma
col sole e la luna per noi
sognavi di avere quel sorriso in tasca
che ho visto su vele in burrasca
il folle volere voglia di andare
sconfigger la noia col dare
che fare o non fare

Daniela non sfoglia mensili arretrati
caduta all’impiedi da un mio “sono pronto”
urlatole a stento da sotto la doccia
per salvare la faccia
perchè stiamo insieme che cosa ci lega
chi ci pensa nel miele annega

Di santa pazienza e molto stupore
ma senza pudore tre dubbi di vita
amore in salita due figli o due figlie
ed un puzzle da mille
le poche parole lanciate nel mucchio
sassate su specchio che crepan silenzi
o timidi assensi col cenno del capo
e un bacio non dato
l’amore pensato

Daniela che sfoglia mensili arretrati
caduta all’impiedi da un mio “sono pronto”
urlatole a stento da sotto la doccia
per salvare la faccia
perchè stiamo insieme che cosa ci lega
chi ci pensa nel miele annega

L’uomo che ama si dibatte in un lago salato asciugato dal sole
e non prega ma danza silenziosa presenza agitata che
nessuna musica nota ci spiega perchè un suono è speranza
ma quest’uomo la nega e appigliandosi invano a un amore pensato
[annega]

(Daniela dove sei rispondimi se puoi Daniela cosa vuoi cosa ci lega ormai)

Uns musica può fare

Una musica può fare
cantare lililli o lalalla (maggiore)
Una musica può fare
cambiare nininni o nananna
Una musica può fare
dove sei, non mi vuoi, stai con me
Una musica può fare
cosa fai, non mi vuoi, tanto è uguale
Una musica può fare

Salvarti sull’orlo del precipizio
quello che la musica può fare
salvarti sull’orlo del precipizio
non ci si può lamentare

Una musica può fare
dormire i bambini il giorno
una musica può fare
svegliare i bambini la notte
una musica può fare

Solitudini bastate a farsi da mangiare
solitudini bastate a farti innamorare
sotto l’armadio (con la radio)…
sotto l’armadio (con la radio)…
sotto l’armadio

Una musica può fare
amare soltanto parole
una musica può fare
parlare soltanto d’amore
una musica può fare

Salvarti sull’orlo del precipizio
quello che la musica può fare
salvarti sull’orlo del precipizio
non ci si può lamentare

La favola di Adamo ed Eva

Santi numi ma che pena mi fate
strozzati inghiottiti come olive ascolane
spiedini di carne in fila sulle autostrade
saldare al casello tanto per ringraziare
pensarsi arrivati dopo un lungo week-end

chiedo venia trovo un po’ esagerato
pagare tre volte un litro di benzina
sentirsi ridire con sorrisi di rame
che sono costretti dal mercato dei cambi
ma andate a cagare voi e le vostre bugie

Credo di notare una leggera flessione del senso sociale
la versione scostante dell’essere umano che non aspettavo
cadere su un uomo così divertente ed ingenuo da credere ancora
alla favola di Adamo ed Eva
la favola di Adamo ed Eva

Dico quel che penso e faccio quello che dico
l’azione è importante siamo uomini troppo distratti
da cose che riguardano vite e fantasmi futuri
ma il futuro è toccare mangiare tossire ammalarsi d’amore

Credo di notare una leggera flessione del senso sociale
la versione scostante dell’essere umano che non aspettavo
cadere su un uomo così divertente ed ingenuo da credere ancora
alla favola di Adamo ed Eva
la favola di Adamo ed Eva

Il timido ubriaco

Sposa, domani ti regalerò una rosa
gelosa d’un compagno non voluto, temuto
stesa, caldissima per quell’estate accesa
fanatica per duri seni al vento
io tento
tanto, quell’orso che ti alita accanto
sudato che farebbe schifo a un piede
non vede, dorme
tapino non le tocca le tue forme
eppure è ardimentosa la sua mano, villano!
potranno mai le mie parole esserti da rosa, sposa
potranno mai le mie parole esserti da rosa, sposa

chino su un lungo e familiar bicchier di vino
partito per un viaggio amico e arzillo, già brillo
certo, perché io non gioco mai a viso aperto
tremendo il mio rapporto con il sesso
che fesso
piango
paludi di parole fatte fango
mi muovo come anguilla nella sabbia
che rabbia!
rido, facendo del mio riso vile nido
cercandomi parole dentro al cuore
d’amore

potranno mai le mie parole esserti da rosa, sposa
potranno mai le mie parole esserti da rosa, sposa

pare che coppie unite solo con l’altare
non abbian mai trovato le parole da sole
forse, domani che pianissimo le morse
del matrimonio ti attanaglieranno
potranno…

potranno mai le mie parole esserti da rosa, sposa
potranno mai le mie parole esserti da rosa, sposa
potranno mai…

Sirio è sparita

Stella gigante
sola, lontana dalle altre
io sono qui
sono così
guardami bene indicarti col dito
sono stupito
dal bianco accecante che viene

Maga
portami al Nilo
lascia che attinga al tuo vino
chiama l’Iside
nata dall’indicare d’Egizi
ai vizi di un Era
al bere cha allevia
di un figlio nascosto, le pene

Sirio gigante
resta, ti prego, mia amante
quando all’alba mi sveglio
e il cielo con gli occhi disegno
cercando il tuo viso
e, nudo mio corpo
trasporto
nel buio,
diviso dal faro
sparo di stelle
frecce di luna su pelle
volo ferito
e goccia il mio sangue sul mare
infrange silenzio il chiamare
d’uomo che sente
sparito di Sirio il lucente

Il dolce della vita

Dopo migliaia di giorni
a cercare chissà quali verità assolute
fatalmente sto capendo com’è facile
succhiare il dolce della vita
fra l’opinione di uno
ed il parere dell’altro

Vesto come gioielli
le passioni principali
che danno ragione
a chi le vive pienamente
sto capendo com’è facile
succhiare il dolce della vita
liberato finalmente da principi deleteri

Tre due uno
via dalla strada
fate largo non ho freni!
Tre due uno
tieni duro
altrimenti vaffanculo!

Fino all’ultima goccia
accettando con fermezza
l’opinione di uno
ed il parere dell’altro
sto capendo com’è facile
succhiare il dolce della vita

fino all’ultima goccia
fino all’ultima goccia
fino all’ultima goccia
fino all’ultima goccia

Tre due uno
via dalla strada
fate largo non ho freni!
Tre due uno
tieni duro
altrimenti vaffanculo!

Cara Valentina – Seconda parte

Per esempio Valentina io speravo di essere più forte,
e non è vero,
che l’ orgoglio serve per cucire pezzi di dolore
stare bene con idea di libertà
Tu sei stato un importante prova di destino il mio cammino,
stando a come i sogni di un ubriaco,
pago il conto e me ne vado
Ma ti giuro Valentina non è facile accettare
la carenza di tee..

Crescerà il tuo vuoto come figlio dell’amore,
che non ho saputo dare oppure ho dato per errore,
Crescerà il tuo vuoto come figlio dell’amore,
che non ho saputo dare oppure ho dato per errore…
Valentinaaa…
Valentinaaa…
Valentinaaa…

Si è formato un nodo è dura più del suo legare
e degenera,
un groviglio dispari e sleale,
ma non so chi resterà,
a guardia della tua felicità,
Valentina

Crescerà il tuo vuoto come figlio dell’amore,
che non ho saputo dare oppure ho dato per errore,
Crescerà il tuo vuoto come figlio dell’amore,
che non ho saputo dare oppure ho dato per errore…
Valentinaaa…
Valentinaaa…
Valentinaaa…

Per esempio, non è vero che poi mi dilungo, così spesso
su un solo argomento
Per esempio, non è vero, che poi mi dilungo, così spesso
su un solo argomento
Valentina non è affatto vero, che poi mi dilungo, così spesso
su un solo argomento
Per esempio, non è vero, che poi mi dilungo, così spesso
su un solo argomento
Valentina, non è affatto vero, che poi mi dilungo spesso,
cosi spesso, su un solo argomento
Per esempio, non è vero, che poi mi dilungo, spesso
su un solo argomento
solo argomento
solo argomento

La tua realtà

Pensa se domani quando sarai sveglio
nessuno ti dirà quello che devi fare
Pensa a come inizieresti meglio
ad organizzare il tuo giorno
intorno 2000 soldati
in abito blu…

Forse riusciresti ad ammucchiare il tempo
nel buco che lascia il loro sguardo vuoto
e ti diranno:
“sbrigati, sei troppo lento”
ma non devi muovere un dito
finquando non l’avrà deciso
la tua volontà…

Pensa se di colpo tutte le paure
cadessero a terra come fanno le mele
Qualcuno le ha spinte,
le ha lasciate cadere
oppure è soltanto che tu
intanto avrai matuturato la tua realtà…

tu dormi…
dormi quanto vuoi…
tu dormi…
dormi quanto vuoi…

Il bagliore dato a questo sole

Ho visto fiere rondini
bruciare di passione
volando basse e rapide
ridendo piano
e le ho viste, stanche e affrante
posarsi sul mio balcone
le ho sentite parlare, parlare
tenendosi per mano

“Ho paura di cadere”
disse la più bella
“di scoprire che i miei voli
sono stati di cartone,
di scoprire chi ha creato quella stella
che dall’alto ossrva tutto
come l’occhio di Didone”

La più piccola la ascolta,
ali chiuse, sguardo spento,
forse impreparata
ad un tema così amaro.
E lei non parla
ed io leggo in volto
il verso del giaguaro

Liberi di vivere
liberi di ascoltare
le illusioni della mente
e dell’anima
liberi dai pensieri
dai riflessi della mente
e dell’anima
liberi di ascoltare
le ragioni dentro al cuore
e dell’anima

E questi giorni in bianco e nero
accartocciati dentro fogli da disegno
dove due colori son bastati per guardare
le foto di famiglia
e lì, ho visto tutti i voli
con le ali irrigidite
come fossili di marmo
ci vorrebbe un vento bagnato
che riempia gli spazi
lasciati dall’agonia dell’infinito,
che spenga il bagliore dato a questo sole

Liberi di vivere
liberi di ascoltare
le illusioni della mente
e dell’anima
liberi dai pensieri
dai riflessi della mente
e dell’anima
liberi di ascoltare
le ragioni dentro al cuore
e dell’anima

Non è più come prima

Cresce come un appetito
il desiderio blindato
della tua gentilezza
che prorompe sotto i colpi inferti
non curando le ferite aggiunte,
anche oggi t’invado
dopo un assedio di capogiri
o smottamenti nella testa,
sconfino sul tuo terreno e ci resto
come uno spaventapasseri
il ritratto di me disteso
mentre sparecchi la cena
è un fotogramma ricorrente
che ti stramazza sul divano sempre
in quella sezione di giorno

Non è più come prima,
non è più come prima,
non è più

E tu fai ancora passi indietro
stringi ancora le gambe al petto
e sembri una conchiglia rotta
dopo lo spavento dell’onda,
ti difendi come puoi,
dipende dai nostri umori
se la casa ci inghiotte
o ci starnuta fuori dalle stanze
come colleghi di lavoro
un amore s’invecchia….

Non è più come prima,
non è più come prima,
non è più…

Quel che fa paura

Quel che fa paura
come i tasti estremi del pianoforte
come le falangi delle dita
quando la mano è magra
prima della morte

Quel che fa paura
come quelle strade in salita
sbarrate soltanto dal cielo
da quelle dita

Quel che fa paura
come le scale di legno di gialle cantine
come le statue di marmo nelle chiese
come le donne nude e distese
viste dal rosa di tendine

Quel che fa paura
come la scia di un benzinaio aperto
nelle strade di deserto americano
come i fulmini senza tuono
di primavera rumena
dove il povero è buono
e il cattivo non piega mai la schiena

Quel che fa paura
come il giallo lampeggiante
dopo l’ora di cena,
come l’ora di cena
quando il giallo lampeggia
e non hai neanche il pane da mangiare

Quel che fa paura
come un battesimo bianco
consumato nel fango
come una cresima dal sapor di buco nero
e di nozze ammazzate gridando
“non aver paura, non aver paura”

A un bambino queste cose son lontane
come salti di rane
dentro immense paludi,
come sputi a gola secca
scagliati contro un’onda del mare