Ancora qui

Non è mai facile un ritorno
Non è impresa da niente
Ma finalmente arriva il giorno che tu fai pace con te
Capire il vento, la ragione, il momento
Spogliarsi di ogni incertezza, inseguire un canto
Anche se per gli altri sarà follia
Ad occhi chiusi io riconoscerei la mia prima volta,
Tra quei sorrisi e quella sincerità il mondo era mio
Quella minestra calda quanto mi manca
Essere il primo a tutti i costi davvero stanca
Voglio respirare poesia,
La mia!
Ancora qui
Per dire di sì ai miei sentimenti
Con l’onestà di chi non ha mai barato con te
Abbracciami adesso perché è tempo di noi
Io non ti ho scordato, non l’ho fatto mai
Una domenica diversa da qui, talmente lontana
Era un appello che forse per noi non tornerà più
I miei pensieri in volo dalla finestra
Che diventava un pianeta quella mia stanza
Se il coraggio un premio non è, cos’è
Ancora qui
Per dire di sì
Riaccendere i sensi
Affinché tu non mi veda più diverso da te
Nessuna dogana per noi
Nè ieri, nè mai
Ecco il mio indirizzo torna quando vuoi
Lascia la porta spalancata alla vita
Anche se l’hanno umiliata, brutalizzata
C’è ancora qualche cosa di me
In ogni latitudine c’è
Qualcosa per cui ritornerei da te
Da te.. ancora da te

Magari

Magari toccasse a me
prendermi cura dei giorni tuoi
svegliarti con un caffè
e dirti che non invecchi mai, sciogliere i nodi dentro di te
le più ostinate malinconie… magari
Magari toccasse a me
ho esperienza e capacità
trasformista per vocazione
per non morire che non si fa. Puoi fidarti a lasciarmi il cuore
nessun dolore lo sfiorirà… magari!

Magari toccasse a me
un po’ di quella felicità, magari saprò aspettare te
domani e poi domani e poi domani
Io come un’ombra ti seguirò
la tenerezza è un talento mio
non ti deluderò la giusta distanza io
sarò come tu mi vuoi
ho un certo mestiere anch’io, mi provi?
Idraulico, cameriere
all’occorrenza mi do da fare
non mi spaventa niente
tranne competere con l’amore ma questa volta dovrò riuscirci
guardarti in faccia senza arrossire… magari
Se tu mi conoscessi certo che tu non mi negheresti due ali.
Chè ho un gran disordine nella mente e solo tu mi potrai guarire… rimani!
Io sono pronto a fermarmi qui se il cielo vuole così,
prendimi al volo e poi non farmi cadere più da questa altezza,
sai, non ci si salva mai… mi ami?
Magari… Mi ami? Magari…

Periferia

C’è chi fin là non giunge mai:
e li muore il mondo
E la città oltre non va
Dove anche un cielo è di fango
Figli ce n’è, ce n’è anche qui,
tutti una faccia ed un nome
Figli del mai, piccoli eroi,
in guerra per un sorriso!

Periferia dove vivere è un terno alla lotteria
Dove un miracolo è un pane in più
un giorno in più che strappi tu
Periferia, le baracche e più avanti la ferrovia
Là c’ero io, non certo Dio

Là tutto fà colore rifiuti e povertà
Lì non è mai Natale la noia qui non ha pietà
Sporchi stracci senza sorte morte dove sei?
Tanto non lasci eredi, sei figlio della strada ormai.

Un giorno poi, ti sveglierà
La strana voglia di andare
Dietro quel sole affinché scaldi anche te
E asciughi in fretta il dolore.
Periferia, dove vivere è un terno alla lotteria
dove un miracolo è un pane in più,
un giorno in più, che strappi tu!
Periferia è casa mia!

Qui tutto fa colore rifiuti e povertà
Qui non è mai Natale, la noia qui non ha pietà!
Sporchi stracci senza sorte morte dove sei?
In periferia è li che ho lasciato
un po di questa vita mia!
periferia…

No, mamma, no!

No, mamma, no!
Non mi puoi deludere, mamma!
Solo non ci sto,
Sono troppo fragile, mamma!
No, mamma, no!
Solo non ci sto.
Odio le corsie.
E le suore pallide, mamma!
Cliniche e conforts e le mani candide, mamma!
No, mamma, no!
Solo non ci sto…
Tutta colpa tua,
Per te era tutto favole…
Solo colpa tua,
Il latte tuo era sterile…
Sempre colpa tua…
Se io non sono come vuoi!!!
Ho paura sai,
Delle crisi isteriche, mamma!
Temo il buio e poi
Le correnti gelide, mamma!
No, mamma, no!
Solo non ci sto…
Non ricordi più,
La notte mi stringevi a te!
Non ricordi più,
La notte mi svegliavi, tu…
Sempre colpa tua,
Se io non sono come vuoi!
No, mamma, no!
Non mi puoi deludere mamma!
Tremo quando tu,
Non mi puoi proteggere, mamma!
No, mamma, no!
Solo non ci sto…
No, mamma, no!
È solamente colpa tua
No, mamma no

Via dei Martiri

Ecco il sole che va giù
irriverente
seminando ombre un po’ dovunque
fai fatica vita mia
a garantirti un altro giro di poesia
Io che non speravo più
di ritrovarmi
con addosso voglia e sentimenti
la pazienza è una virtù,
ci rende santi
forse è come dici tu
ma arriva in fondo e vedrai
fra invidia e gelosia
come ti pentirai…
di avere tanta energia.
Difendo la mia libertà
ad ogni costo
prima i miei bisogni e dopo il resto
che se non pensavo a me,
addio Renato
rimanevo ancora là
brandelli di verità
specchio dell’ironia
vento e fragilità
senza più un’anima mia
Sono sempre le stesse incertezze
gli stessi perché
che ti portano ancora una volta
a non credere in te
agghindate illusioni,
carezze ruffiane ne avrai
mentre un gioco innocente
si sporca di fango vedrai
sempre più complicato salire
che scendere giù
in via dei Martiri
Trovo ancora compagnia
malgrado tutto
la fatica è il segno dell’impegno
né polvere né pillole
nessun intruglio
ingegnose trappole
è la fortuna di chi
sa dove spremere
e la condanna per chi
non ha rispetto di sé…
Lavorate fratelli
finché il padre sazio non è
non cambiate canale
votate comprate anche se
vi toccherà travestirvi
da Babbo Natale
anche a voi
aspettando una tregua annunciata
che non verrà mai
siamo in tanti delusi e arrabbiati
lasciati quaggiù
in via dei Martiri…
Voglia di vincere
ci puoi scommettere
cogliamo l’attimo
fosse anche l’ultimo
e un sorriso pulito sarà
la risposta migliore…
di via dei Martiri
in via dei Martiri

Cercami

Cercami
come quando e dove vuoi
cercami
è più facile che mai
cercami
non soltanto nel bisogno
tu cercami
con la volontà e l’impegno…rinventami!
Se mi vuoi
allora cercami di più
tornerò
solo se ritorni tu
sono stato invadente
eccessivo lo so
il pagliaccio di sempre
anche quello era amore però…
Questa vita ci ha puniti già
troppe quelle verità
che ci son rimaste dentro…
Oggi che fatica che si fa
come è finta l’allegria
quanto amaro disincanto…
Io sono qui
insultami,feriscimi
sono così
tu prendimi o cancellami…
Adesso si
tu mi dirai che uomo mai…ti aspetti.
Io mi berrò
l’insicurezza che mi dai
l’anima mia
farò tacere pure lei
se mai vivrò
di questa clandestinità per sempre…
Fidati
che hanno un peso gli anni miei
fidati
e sorprese non avrai
sono quello che vedi
io pretese non ho
se davvero mi credi
di cercarmi non smettere no…
Questa vita ci ha puniti già
l’insoddisfazione è qua
ci ha raggiunti facilmente…
così poco abili anche noi
a non dubitare mai
di una libertà indecente
io sono qui
ti servirò ti basterò
non resterò
una riserva, questo no…
Dopo di che
quale altra alternativa può…salvarci!
Io resto qui
mettendo a rischio i giorni miei
scomodo si
perché non so tacere mai…
Adesso sai
senza un movente non vivrei..comunque.
Cercami…cercami…non smettere

I migliori anni della nostra vita

Penso che ogni giorno sia
Come una pesca miracolosa
E che è bello pescare sospesi
Su di una soffice nuvola rosa.
Io come un gentiluomo,
E tu come una sposa.
Mentre fuori dalla finestra
Si alza in volo soltanto la polvere.
C’è aria di tempesta!
Sarà che noi due siamo di un altro
Lontanissimo pianeta.
Ma il mondo da qui sembra soltanto
Una botola segreta.
Tutti vogliono tutto, per poi accorgersi
che è niente.
Noi non faremo come l’altra gente,
questi sono e resteranno per sempre…
I migliori anni della nostra vita!
I migliori anni della nostra vita!
Stringimi forte che nessuna notte è infinita,
I migliori anni della nostra vita!
Penso che è stupendo
Restare al buio abbracciati e muti,
Come pugili dopo un incontro,
come gli ultimi sopravvissuti,
forse un giorno scopriremo
che non ci siamo mai perduti…
E che tutta questa tristezza, in realtà,
non è mai esistita !
I migliori anni della nostra vita!
I migliori anni della nostra vita!
Stringimi forte che nessuna notte è infinita.
I migliori anni della nostra vita !
Stringimi forte che nessuna notte è infinita.
I migliori anni della nostra vita

Roma malata

Cara vecchia città,
fumo disagio immobilità,
cadente e moribonda città, Addio. Addio!
Culla della civiltà,
comprata e venduta nel nome di Dio.
Sconfitta in ginocchio sei li, muta, sei li.
Roma, insonnolita,
Roma ferita,
Roma spaccata,
distante dalla vita…
Indebolita. farneticante.
Inconcludente si,
più nuda di cosi,
Contesa dagli Dei
tradita dai farisei.
Roma che non mi vuoi,
che ormai non m’incanti più.
Silenzio ed anacronismo,
tu capitale di un nuovo cinismo.
Lenta e dolorosa agonia. La tua , è follia.
Hai smesso di declamare,
di essere schietta, struggente e volgare.
Roma futura e lontana…E chi t’ama, ora trema.
Roma fuori di scena,
che più non chiama.
Un’altra Roma,
più schiava che padrona,
la Roma dei ministeri,
dei misteri.
Brutte compagnie, traffici, angherie.
Non ti ho vista più,
davvero non sei più tu…
Roma che scappi via,
da questa gente tua…
non puoi morire.
Roma, Roma, Roma

Nei giardini che nessuno sa

Senti quella pelle ruvida.
Un gran freddo dentro l’anima,
fa fatica anche una lacrima a scendere giù.
Troppe attese dietro l’angolo,
gioie che non ti appartengono.
Questo tempo inconciliabile gioca contro te.
Ecco come si finisce poi,
inchiodati a una finestra noi,
spettatori malinconici,
di felicità impossibili…
Tanti viaggi rimandati e già,
valigie vuote da un’eternità…
Quel dolore che non sai cos’è,
solo lui non ti abbandonerà mai, oh mai!
E’ un rifugio quel malessere,
troppa fretta in quel tuo crescere.
Non si fanno più miracoli,
adesso non più.
Non dar retta a quelle bambole.
Non toccare quelle pillole.
Quella suora ha un bel carattere,
ci sa fare con le anime.
Ti darei gli occhi miei,
per vedere ciò che non vedi.
L’energia, l’allegria,
per strapparti ancora sorrisi.
Dirti si, sempre si,
e riuscire a farti volare,
dove vuoi, dove sai,
senza più quei pesi sul cuore.
Nasconderti le nuvole,
quell’inverno che ti fa male.
Curarti le ferite e poi,
qualche dente in più per mangiare.
E poi vederti ridere,
e poi vederti correre ancora.
Dimentica, c’è chi dimentica
Distrattamente un fiore una domenica
E poi… silenzi. E poi silenzi.
Nei giardini che nessuno sa
Si respira l’inutilità.
C’è rispetto grande pulizia,
è quasi follia.
Non sai come è bello stringerti,
ritrovarsi qui a difenderti,
e vestirti e pettinarti si.
E sussurrarti non arrenderti
nei giardini che nessuno sa,
quanta vita si trascina qua,
solo acciacchi, piccole anemie.
Siamo niente senza fantasie.
Sorreggili, aiutali,
ti prego non lasciarli cadere.
Esili, fragili,
non negargli un po’ del tuo amore.
Stelle che ora tacciono,
ma daranno un segno a quel cielo.
Gli uomini non brillano
Se non sono stelle anche loro.
Mani che ora tremano,
perché il vento soffia più forte…
non lasciarli adesso no.
Che non li sorprenda la morte.
Siamo noi gli inabili,
che pure avendo a volte non diamo.
Dimentica, c’è chi dimentica,
distrattamente un fiore una domenica
e poi silenzi. E poi silenzi

Spalle al muro

Spalle al muro,
Quando gli anni, son fucili contro,
qualche piega, sulla pelle tua,
i pensieri tolgono il posto alle parole,
Sguardi bassi alla paura di ritrovarsi soli.
E la curva dei tuoi giorni non è più in salita,
Scendi piano, dai ricordi in giù,
Lasceranno che i tuoi passi sembrino più lenti,
disperatamente al margine di tutte le correnti.
Vecchio,
Diranno che sei vecchio,
Con tutta quella forza che c’è in te,
Vecchio
quando non è finita, hai ancora tanta vita,
e l’anima la grida e tu lo sai che c’è.
ma sei vecchio,
Ti chiameranno vecchio,
E tutta la tua rabbia viene su,
Vecchio, si!
Con quello che hai da dire,
ma vali quattro lire, dovresti già morire,
Tempo non ce n’è più,
Non te ne danno più!
E ogni male fa più male,
tu risparmia il fiato,
Prendi presto, tutto quel che vuoi,
E faranno in modo che il tuo viso sembri stanco,
Inesorabilmente più appannato per ogni pelo bianco.
Vecchio.
Vecchio!
Mentre ti scoppia il cuore, non devi far rumore,
anche se hai tanto amore da dare a chi vuoi tu!
Ma sei vecchio!
insulteranno vecchio
con tutto quella smania che sai tu,
vecchio, sì!
E sei tagliato fuori,
quelle tue convinzioni le nuove sono migliori,
le tue non vanno più,
ragione non hai più.
Vecchio, sì!
Con tanto che faresti,
adesso che potresti non cedi perché esisti,
perché respiri tu?

Spiagge

Spiagge, immense ed assolate,
Spiagge già vissute, amate poi perdute,
In questa azzurrità, fra le conchiglie e il sale,
Quanta la gente che, ci ha già lasciato il cuore.
Spiagge,
Di corpi abbandonati,
Di attimi rubati,
Mentre la pelle brucia,
Un’altra vela va, fino a che non scompare,
Quanti segreti che, appartengono al mare.
Un’altra estate qui, e un’altra volta qui,
Più disinvolta e più puttana che mai,
Mille avventure che, non finiranno se,
Per quegli amori esisteranno nuove
Spiagge,
Di cocco e di granite,
Di muscoli e di bikini,
Di stranieri e di bagnini,
Quel disco nel juke box,
Suona la tua canzone,
Per la tua storia che,
Nasce sotto l’ombrellone.
Spiagge
Un’altra vela va,
Fino a che non scompare,
Quanti segreti che,
Appartengono al mare.
Un’altra estate qui, e un’altra volta qui,
Più disinvolta e più puttana che mai,
Mille avventure che, non finiranno se,
Per quegli amori esisteranno nuove
Spiagge,
Dipinte in cartolina,
Ti scrivo tu mi scrivi,
Poi torna tutto come prima,
L’inverno passerà,
Tra la noia e le piogge,
Ma una speranza c’è,
Che ci siano nuove
Spiagge…

Amico

Il sole muore già,
E di noi, questa notte, avrà pietà..
Dei nostri giochi confusi, nell’ipocrisia…
Il tempo ruba i contorni, ad una fotografia.
E il vento, spazza via…
Questa nostra irreversibile follia,
Chissà, se il seme, di un sentimento rivedrà,
la luce del giorno, che un’altra vita ci darà?
Resta amico accanto a me…
Resta e parlami di lei, se ancora c’è…
L’amore, muore, disciolto in lacrime ma noi,
Teniamoci forte e lasciamo il mondo ai vizi suoi!
Io e te…
Lo stesso pensiero!
Io e te…
Il tuo e il mio respiro
Sarà, tornare ragazzi e, crederci ancora un po’…
Sporcheremo i muri,
con un altro ’’no’’!
E vai, se vuoi andare avanti!
Perché, sei figlio dei tempi!
Ma se, frugando, nella tua giacca, scoprissi che…
Dietro il portafoglio, un cuore, ancora, c’è
Amico, cerca me!
E, ti ricorderai…
Del morbillo e le cazzate, fra di noi…
la prima esperienza fallimentare,
chi era lei?
Amico, era ieri, le vele, le hai spiegate ormai!
E, tu ragazza, pure tu…
Che arrossivi se la mano andava giù!
Ritorna a pensare,
che sarai madre, ma di chi?
Di lui, che è innocente…
Che non si dica ’’ figlio di…’’!
Io e te…
Lo stesso pensiero!
Che fai, se stai lì, da solo?
In due, più azzurro è, il tuo volo
Amico è bello… Amico è tutto…
E’ l’eternità!
E’ quello che non passa, mentre tutto va!
Amico! Amico! Amico!
Il più fico amico, è chi resisterà!
Chi resisterà!
Chi di noi… Chi di noi…
Resisterà?

Baratto

Trova un pretesto, una ragione di più
Perché io ti dia del tu…
Dammi una traccia, una tua foto semmai,
dammi gli estremi tuoi!
Poi dimmi con calma quante crisi hai,
se tu ti sei tolta l’appendice,
oppure tela tieni e sei felice.
Voglio conoscere più cose di te,
le più recondite…
Prima di darti la mia verginità,
voglio la verità!
Io ho avuto pochi amori in vita mia,
se prescindi dall’affetto di una cagna
e per giunta con la rogna.
Ehi, se ti do il pelo tu che mi dai?
Ehi, ti do la milza tu che mi dai?
Se ti do il polpaccio, tu che mi dai?
Per due molari io ci starei…
Ci accomodiamo casomai.
L’amore in fondo non è poi che un baratto…
dai, troviamo un riscatto
Di qualche cosa ti puoi anche privare…
dai, facciamo l’affare!
Se io ti do un occhio poi mi guarderai?
Se ti darò il cuore lo farai pulsare
O lo getti in fondo al mare?
Ehi, se ti do il femore tu che ci fai?
Ehi, ti do uno schiaffo tu a chi lo dai?
Già la pelle mia rimane qua,
per affidarla a chi non sia distratto,
perché non sia solo un baratto!
Ehi, se ti do il pelo lo brucerai?
Ehi, questa mia milza al gatto la darai?
Perché giuro che non ti basta mai…
È sempre troppo quello che tu vuoi!
Ma tu lo sai quello che vuoi?
Ehi, se ti do il pelo tu che mi dai?
Ehi, ti do la milza tu che mi dai?
…baratto… distratto…
sei tu che mi hai sedotto…
Facciamo un contratto!
Vai via, maialino!

La favola mia

Ogni giorno racconto la favola mia
La racconto ogni giorno, chiunque tu sia…
E mi vesto di sogno per darti se vuoi,
L’illusione di un bimbo che gioca agli eroi!
Queste luci impazzite si accendono e tu
Cambi faccia ogni sera, ma sei sempre tu…
Sei quell’uomo che viene a cercare l’oblio,
La poesia che ti vendo, di cui sono il dio!
Dietro questa maschera, c’è un uomo e tu lo sai!
L’uomo di una strada che è la stessa che tu fai.
E mi trucco perché la vita mia,
non mi riconosca e vada via…
Batte il cuore ed ogni giorno è una esperienza in più…
La mia vita è nella stessa direzione, tu…
E mi vesto da re perché tu sia,
tu sia il re di una notte di magia!
Con un gesto trasformo la nuda realtà,
Poche stelle di carta il tuo cielo ecco qua!
Ed inventa te stesso la musica mia…
E dimentichi il mondo con la sua follia!
Tutto quello che c’è fuori rimane dov’è,
Tu sorridi, tu canti, tu piangi con me…
Forse torni bambino e una lacrima va
Sopra questo costume che a pelle mi sta!
Dietro questa maschera c’è un uomo e tu lo sai!
Con le gioie le amarezze ed i problemi suoi…
e mi trucco perché la vita mia,
non mi riconosca e vada via…
Batte il cuore ed ogni giorno è una esperienza in più…
La mia vita è nella stessa direzione… tu
E mi vesto da re perché tu sia,
Tu sia il re di una notte di magia!
Dietro questa maschera lo sai ci sono io..
Sono io soltanto io!
Quel che cerco, quel che voglio, lo sa solo Dio …
E lo sa soltanto Dio
Ed ogni volta nascerò.
Ed ogni volta morirò.
Per questa favola che è mia
Vieni ti porto nella favola mia!

Il cielo

Quante volte,
ho guardato al cielo…
ma il mio destino è cieco e non lo sa
E non c’è pietà,
per chi non prega, e si convincerà…
che non è solo una macchia scura… il cielo
Quante volte,
avrei preso il volo…
ma le ali,
le ha bruciate già la mia vanità!
e la presenza di chi è andato, già…
Rubandomi, la libertà!
Il cielo…
Quanti amori
conquistano il cielo!
Perle d’oro, nell’immensità!
Qualcuna cadrà,
qualcuna invece il tempo, vincerà!
Finche avrà abbastanza stelle il cielo
Quanta violenza,
sotto questo, cielo!
un altro figlio nasce e non lo vuoi…
gli spermatozoi, l’unica forza,
tutto ciò, che hai!
Ma che uomo, sei,
Se non hai…
il cielo