Insegnami a cercarti e a mostrarti a me che ti cerco. Io non posso cercarti se tu non m’insegni, né trovarti se tu non ti mostri. Che io ti cerchi desiderandoti, che ti desideri cercandoti, che ti trovi amandoti, e che ti ami trovandoti.
Categoria: Appunti
Giustificare e scusare
“giustificare” è tutt’altra cosa poichè ciò che si può scusare negli altri, non lo si considera per questo permesso a se stessi; ma ciò che si può giustificare è giusto per tutti, noi compresi.
da una lettera a sua moglie
Fingere
Soprattutto mi ha sconvolto il fatto ch’egli potesse fingere dei sentimenti che io provo veramente. Ho capito che fra verità e bugia non ci sono confini. E’ spaventoso!
da Cronaca familiare
Processo a Gesù
Si può nello stesso tempo credere e tradire, amare e rinnegare… sì! Sì! L’amavo io mentre dicevo nel cortile del palazzo di Anna: “Non l’ho mai visto… non lo conosco”… l’amavo sempre.
da Processo a Gesù
Diego
Su di me aveva agito quella che Roland Barthes definiva “fascinazione” spiegando che la sua caratteristica consiste proprio nel fatto di ignorarne i motivi. Quante volte mi ero domandata il perché del mio interesse per Diego senza sapermi dare una risposta se non che apparteneva a quel tipo di persone a cui si perdona tutto.
da La perdita di Diego
Si dice che le vecchie case contengano fantasmi
Si dice che le vecchie case contengano sempre fantasmi; io non ne ho mai visti, eppure ero un bambino pauroso. forse comprendevo già che i fantasmi sono invisibili perché li portiamo con noi. ma ciò che rende inquietanti le vecchie case non è che i fantasmi ci siano, è che possano essercene.
da Alexis
Dentro le persone
Dentro le persone esistono luoghi che nessuno può immaginarsi di raggiungere. Non sai se siano di disperazione o di vita. Forse sono la stessa cosa sovrapposta.
da Dinner party
Un passato ricco di umiliazioni
Una forza etica di grande finezza, nella fase iniziale del suo sviluppo, indebolisce l’anima, anche se di essa, un giorno, costituirà forse l’esperienza più audace; come se, nell’affondare le radici, dovesse sconvolgere il terreno, che le radici stesse, in futuro, sosterranno. Per questo gli adolescenti di grande avvenire hanno, il più delle volte, un passato ricco di umiliazioni.
da I turbamenti del giovane Torless
Olga
C’è un bel libro che ho letto qualche anno fa. In esso la protagonista, una bambina di nome Olga, viene travolta da vicende enormi, le difficoltà sono imponenti, e lei non ce la fa. Allora decide di smettere. No, non si suicida: il suicidio comporta troppe implicazioni ed è una soluzione troppo pregna di conseguenze anche morali. Produce sofferenza nelle persone che ti amano, per risolvere un dolore ne crea di maggiori. Olga esce dal libro. Per noi non è possibile, non ci resta che affrontare i problemi. E risolverli bene.
da Olga
Le classi superiori
Marlowe e io non disprezziamo le classi superiori perché fanno il bagno e possiedono denaro, le disprezziamo perché sono fasulle…
da una lettera a Dale Warner
Il rivoluzionario
Oltre al rivoluzionario autentico, in città troviamo:
il rivoluzionario di caffè,
il rivoluzionario di scrivania,
il rivoluzionario di strada,
il rivoluzionario di piazza,
il rivoluzionario distratto,
il rivoluzionario rissoso,
il rivoluzionario opportunista,
il rivoluzionario occasionale,
il rivoluzionario egolatra,
il rivoluzionario sfruttatore,
il rivoluzionario chiassoso,
il rivoluzionario teorico,
il rivoluzionario per convenienza,
il rivoluzionario bohémien,
il rivoluzionario per snobismo,
il rivoluzionario disimpegnato,
il rivoluzionario burocrate.
Nessuno di questi è autentico. Il loro vociare incendiario è solo ciarla irresponsabile e falsa, tipica di chi non ha nulla da perdere incitando il popolo alla rivolta dalla penombra dei caffè o da posizioni sicure all’interno del sistema stesso che dice di combattere.
Il popolo sì che è autentico, nella sua verità, nella sua dedizione, nella sua fede, nella sua vita eroica.
da Cattolicesimo e rivoluzione in America Latina. Vita di Camilo Torres
Leggendo
Leggendo non cerchiamo idee nuove, ma pensieri già da noi pensati, che acquistano sulla pagina un suggello di conferma. Ci colpiscono degli altri le parole che risuonano in una zona già nostra – che già viviamo – e facendola vibrare ci permettono di cogliere nuovi spunti dentro di noi.
Lo stato della cucina e lo stato della mente
Spesso lo stato della cucina riflette lo stato della mente. gli uomini confusi e insicuri, d’indole remissiva, sono dei pensatori. le loro cucine sono come le loro menti, ingombre di rifiuti, stoviglie sporche, impurità, ma essi sono coscienti del loro stato mentale e ne vedono il lato umoristico. a volte, presi da uno slancio focoso, essi sfidano le eterne deità e si danno a metter ordine nel caos, cosa che a volte chiamiamo creazione; così pure a volte, mezzo sbronzi, si danno a pulire la cucina. ma ben presto tutto torna nel disordine e loro a brancolare nelle tenebre, bisognosi di pillole e preghiere, di sesso, di fortuna e salvazione. l’uomo con la cucina sempre in ordine è, invece, un maniaco.diffidatene. lo stato della sua cucina e quello della sua mente coincidono: costui, così preciso e ordinato, si è in realtà lasciato condizionare dalla vita e la sua mania per l’ordine, dentro e fuori, è solo un avvilente compromesso, un complesso difensivo e consolatorio. basta che l’ascolti per dieci minuti e capisci che lui, in vita sua, non dirà mai altro che cose insensate e noiose. è un uomo di cemento. vi sono più uomini di cemento, al mondo, che altri. sicché: se cerchi un uomo vivo, dà un’occhiata alla sua cucina, prima, e ti risparmierai un sacco di tempo.
L’uomo è socialmente cattivo
L’uomo è socialmente cattivo, un cattivo soggetto. E quando trova una tortora, qualcuno che parla troppo piano, qualcuno che piange, gli butta addosso le proprie colpe, e, così, nascono i pazzi. Perchè la pazzia, amici miei, non esiste. Esiste soltanto nei riflessi onirici del sonno e in qeul terrore che abbiamo tutti, inveterato, di perdere la nostra ragione.
da L’altra verità. Diario di una diversa
Bella ed amabile illusione
Bella ed amabile illusione è quella per la quale i dì anniversari di un avvenimento, che per la verità non ha a fare con essi più di un qualunque altro dì dell’anno, paiono avere con quello un’attinenza particolare, e che quasi un’ombra del passato risorga e ritorni sempre in quei giorni, e ci sia davanti.