Sonetto 49

Per quel giorno, se mai verrà quel giorno,
in cui ti vedrò accigliare ad ogni mio difetto,
e chiuderà il tuo amore il suo conto estremo
spinto a tal giudizio da sagge riflessioni:
per quel giorno in cui m’incontrerai da estraneo
senza volgere al mio viso il sole dei tuoi occhi,
e l’amor, mutato da quel era un tempo,
troverà ragioni di una certa gravità:
per quel giorno, dovrò cercare asilo
dentro la coscienza dei miei soli meriti,
e alzerò davanti a me questa mia mano
per parare quanto addurrai a tua ragione.
Per lasciar me miserabile tu hai la forza delle leggi
mentre io d’esser amato non posso vantar diritti.

Sonetto 116

Non sia mai ch’io ponga impedimenti
All’unione di due anime fedeli; Amore non e’ amore
Se muta quando scopre un mutamento
O tende a svanire quando l’altro s’allontana.
Oh no!Amore e’ un faro sempre fisso
Che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
e’ la stella che guida di ogni barca,
il cui valore e’ sconosciuto, benche’ nota la distanza.
Amore non e’soggetto al Tempo, pur se rosee labbra
e gote dovran cadere sotto la sua curva lama;
Amore non muta in poche ore o settimane,
ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio;
se questo è un errore e mi sara’ provato,
io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato.