Per quel giorno, se mai verrà quel giorno,
in cui ti vedrò accigliare ad ogni mio difetto,
e chiuderà il tuo amore il suo conto estremo
spinto a tal giudizio da sagge riflessioni:
per quel giorno in cui m’incontrerai da estraneo
senza volgere al mio viso il sole dei tuoi occhi,
e l’amor, mutato da quel era un tempo,
troverà ragioni di una certa gravità:
per quel giorno, dovrò cercare asilo
dentro la coscienza dei miei soli meriti,
e alzerò davanti a me questa mia mano
per parare quanto addurrai a tua ragione.
Per lasciar me miserabile tu hai la forza delle leggi
mentre io d’esser amato non posso vantar diritti.
Categoria: William Shakespeare
Sonetto 116
Non sia mai ch’io ponga impedimenti
All’unione di due anime fedeli; Amore non e’ amore
Se muta quando scopre un mutamento
O tende a svanire quando l’altro s’allontana.
Oh no!Amore e’ un faro sempre fisso
Che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
e’ la stella che guida di ogni barca,
il cui valore e’ sconosciuto, benche’ nota la distanza.
Amore non e’soggetto al Tempo, pur se rosee labbra
e gote dovran cadere sotto la sua curva lama;
Amore non muta in poche ore o settimane,
ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio;
se questo è un errore e mi sara’ provato,
io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato.