Gneo Nevio

Nasce in Campania intorno al 270 a. C., vive a Roma come cittadino romano sine suffragio (cioè senza possibilità di votare). Partecipa alla prima guerra punica.
Odiava la nobiltà e specialmente la famiglia dei Metalli. Nelle sue opere attacca i potenti e ne paga le conseguenze. Infatti i Metalli prenderanno il potere a Roma e lui sarà cacciato.
Nevio scrive tragedie cothurnatae e paretextae, commedie palliatae e forse anche di commedie togatae.
Ebbe fortuna e fu celebre soprattutto come comico.
L’opera più importante che scrive è soprattutto il Bellum Poenicum che è il primo poema epico romano.

Bellum Poenicum

E’ un poema epico che non è diviso in libri è infatti un carmen continuum.
Se Livio Andronico aveva introdotto a Roma l’epica greca, Gneo Nevio dà origine al primo poema epico romano, trattando argomenti storici e mitologici .
Gli eventi di cui parla sono eventi contemporanei. Canta il successo dei Romani nella prima guerra punica, esalta (parla bene di) le virtù e il valore dei Romani.
In una parte del poema parla delle origini di Roma e racconta l’arrivo di Enea nel Lazio e l’episodio (il fatto) con Didone da cui ha origine il conflitto (guerra) tra Roma e Cartagine.
Nevio sembra quasi mescolare i due esempi greci dell’Odissea e dell’Iliade. Imita l’Odissea quando parla di Enea, e imita l’Iliade quando parla dello scontro tra Roma e Cartagine.
Usa il saturnio come metrica e uno stile molto elevato.
Dato che, come abbiamo visto, il latino non aveva molti vocaboli, Nevio fa delle copie dalla lingua greca.
Anche in questo poema, ovviamente, c’è l’invocazione alle muse.
In quest’opera la storia diventa un argomento molto importante ed entra a far parte della letteratura.

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