Solo e pensoso i più diserti campi
vo mesurando a passi tardi e lenti,
e li occhi porto per fuggire intenti
ove vestigio uman l’arena stampi.
Altro schermo non trovo che mi scampi
dal manifesto accorger de le genti,
perché ne li atti d’allegrezza spenti
di fuor si legge com’ io dentro avampi.
Sì ch’io mi credo omai che monti et piagge
e fiumi e selve sappian di che tempre
sia la mia vita, ch’è celata altrui.
Ma pur sì aspre vie né si selvagge
cercar non so, ch’Amor non venga sempre
ragionando con meco, e io con lui.
Parafrasi:
Solo e pensieroso cammino con lentezza
per i campi più deserti
e giro lo sguardo per sfuggire luoghi
dove si vedono tracce umane.
Non trovo altro riparo che mi salvi
dal fatto che gli altri si accorgano della mia condizione
si vede da fuori come io bruci dentro.
Così io credo ormai che monti e campagne,
fiumi e boschi sappiano già di quale tipo
sia la mia vita che nascondo agli altri.
Tuttavia non riesco a trovare strade così aspre e difficili
in modo ch el’amore non mi segua
parlando con me e io con lui.
Spiegazione:
Si parla della solitudine che deve salvare il poeta dalla vergogna di rivelare agli altri uomini come si sente dentro.
Anche se fugge gli uomini, sembra che anche la natura si interessi di lui.
La scena è fuori dallo spazio e dal tempo, è una dimensione interiore.
C’è una sofferenza interiore che non conosce pace.
Petrarca cerca la solitudine e riflette perché è molto solo.
Ogni accento è un passo, cammina lento e pensa. E’ come una foto.
Usa molte parole negative.
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