Teatro latino

Quando il teatro nasce in Grecia, non nasce come uno spettacolo ma come un fenomeno religioso.
Nasce dalle feste dionisiache dove una folla di uomini si travestiva, cantava e invocava il dio Dioniso (Dioniso, detto Bacco dai Romani, è il dio del vino e di ciò che è istintivo non controllato).
Il teatro diventa poi un rito religioso perché venivano trattate storie prese dai miti e dalla storia sacra e gli spettacoli avevano luogo durante le feste religiose.
Gran parte dei Greci assistevano alle rappresentazioni. In questo modo il teatro era anche uno strumento per l’educazione della polis, la città-stato della Grecia.
Con il tempo, però, è diventato sempre più uno spettacolo di intrattenimento e quello che importava non era più cosa si insegnava nella rappresentazione ma quanto la rappresentazione valeva dal punto di vista artistico.

Per i Romani il teatro è soprattutto uno strumento per il divertimento e lo svago e quindi per molto tempo viene considerato inutile e immorale, cioè contrario ai valori della società romana.
E’ per questo motivo che i primi teatri vengono costruiti solo dopo il I secolo a. C.

Struttura del teatro

Il teatro in Grecia è formato da una parte semicircolare, ricavata (presa, creata) da una collina, dove c’erano le gradinate in cui assisteva il pubblico.
La scena (palcoscenico) che all’inizio serviva solo agli attori per cambiarsi l’abito, viene poi abbellita e utilizzata come sfondo.
Importante poi era l’orchestra che era uno spazio circolare tra la cavea e il palcoscenico, qui si trovava il coro.

Il teatro a Roma non è scavato in una collina ma la cavea poggia su delle volte a botte. In questo modo questo edificio può essere costruito anche in città.
Essendo rialzato con gli archi è possibile anche decorare la facciata e i Romani lo faranno utilizzando anche le semicolonne.
L’orchestra, nel teatro romano,  non è importante come nel teatro greco, infatti per i romani conta di più la scenografia, la parte dietro il palcoscenico.
Con i Romani viene utilizzato anche il sipario, che era un tessuto, come una enorme tenda, che serviva a chiudere la scena alla fine dell’opera o di una parte di questa.

Acustica e maschere

La struttura del teatro doveva permettere (dare la possibilità) agli spettatori di sentire bene quello che succedeva sul palco. Per questo si studiava in maniera precisa l’acustica (la materia che si occupa dei suoni) e per amplificare (aumentare) la voce si usavano le maschere.
Le maschere, inoltre, servivano anche per mostrare chiaramente, anche agli spettatori lontani, i personaggi. Infatti ogni maschera indicava un personaggio.
Si vede bene che i personaggi dovevano essere riconoscibili e questo era possibile perché molti personaggi erano fissi, cioè erano sempre gli stessi. Le maschere, quindi, erano anche molto semplici.
E’ noto (si sa) che gli attori erano solo uomini, poiché le donne non potevano recitare.

Rappresentazioni

Ci sono due tipi di rappresentazione: la tragedia e la commedia.

La tragedia è una rappresentazione che si caratterizza (diventa particolare) per il tono e lo stile elevati e per il finale drammatico (cioè finisce male).
Ci sono varie parti: il prologo, dove si dice cosa è successo prima, poi tra un episodio (parte del racconto) e l’altro c’è il coro che canta e che dà la possibilità di tenere insieme il racconto e, alla fine, c’è l’ultimo episodio che viene detto esodo.
La tragedia ha avuto meno fortuna della commedia a Roma.
Ci sono due tipi di tragedia:
Cothurnata = (dal nome dei calzari greci, un tipo di scarpa che indossavano gli attori) tragedia di argomento greco, il soggetto era spesso mitologico (legato al mito);
Pratexta = (dalla toga rossa, un abito, indossato dagli attori) tragedia di argomento romano, il soggetto era mitologico romano oppure apparteneva alla storia nazionale romana

La commedia è una rappresentazione dove lo stile non è elevato, l’ambiente è popolare, medio o borghese, quindi non è nobile; e c’è una deformazione (esagerazione, modificazione) della realtà.
A Roma ha avuto molto successo. Ci sono due tipi di commedia:
Fabula palliata = (dal mantello greco indossato dagli attori) imitava la commedia greca, i personaggi erano greci ma c’erano riferimenti a usi e istituzioni romane
Fabula togata = (dalla toga indossata dagli attori) l’argomento era romano e nazionale, in questa l’influenza greca era molto debole.

I Romani usavano la scrittura soprattutto per cose pratiche: per scrivere le leggi, per compilare (scrivere) gli annali (documenti che scrivevano i fatti successi i quell’anno), per scrivere delle note sugli oggetti che si usavano o per le iscrizioni funerarie.
La letteratura nasce solo con Livio Andronico, Nevio ed Ennio che erano tutti e tre meridionali e di bassa o media estrazione sociale (cioè non erano nobili o ricchi).
Sono già passati circa cinquecento anni dalla fondazione di Roma.

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